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La timidezza eccessiva e la fobia sociale (attualmente detta ansia sociale) sono problemi piuttosto diffusi caratterizzati da due elementi:
1. La comparsa di ansia più o meno intensa quando la persona si trova esposta agli altri, in qualche modo al centro dell'attenzione.
2. L'evitamento di posti, azioni e circostanze nelle quali si verifica o può verificarsi una condizione di esposizione agli altri.
Gli stati di ansia possono essere più o meno intensi, ma sono sempre caratterizzati dal circolo vizioso in cui la persona è in ansia all'idea di mostrarsi in ansia! Ciò determina uno stato di auto-monitoraggio di qualsiasi segno che in qualche modo possa esprimere la propria ansia, come il rossore, i tremori, la sudorazione alle mani.
L'evitamento è più o meno pronunciato e esteso, ma è comunque sempre presente almeno qualche accorgimento che consenta alla persona di sottrarsi all'attenzione di tutti (ad esempio non parlare in una riunione di lavoro, oppure uscire al momento opportuno con la scusa di dover andare in bagno, etc.).
Per superare il problema è necessario innanzitutto comprendere e ridimensionare le proprie paure che spesso richiamano sentimenti di ridicolo, o di vergogna. Molto utili sono inoltre alcune tecniche per la gestione dell'ansia, e infine l'esposizione, ovvero mettersi deliberatamente in quelle situazioni che di solito vengono evitate.
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Psichiatra, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, e docente di terapie cognitive di terza generazione integrate con la mindfulness, fondatore dell'Istituto per la Applicazioni della Mindfulness alla psicoterapia e la medicina. Direttore scientifico dei Centri Anti Panico.