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I timori tipici di chi soffre di Disturbo di Panico sono: guidare, allontanarsi da casa, dalla propria città o da posti ritenuti sicuri, le autostrade, il treno, la metro, i bus, gli aerei, i posti chiusi, gli spazi affollati o rimanere soli.
Le caratteristiche fondamentali di tutte queste situazioni sono la mancanza di una via di fuga, la paura di non essere soccorsi o l'esposizione al giudizio degli altri.
L'autostrada, il treno, l'aereo, i posti affollati, i posti chiusi, o gli spazi aperti, sono accomunati dalla percezione che non si possa sfuggire a quella situazione. Mentre stai guidando in autostrada, non puoi mica fermarti! Inutile dire che lo stesso accade per gli aerei, o i treni.
In altre circostanze, prevale il timore di non essere aiutati o soccorsi. E questa paura è particolarmente evidente quando si ha paura di rimanere da soli o quando
Altre situazioni, come gli spazi più o meno chiusi e affollati, come i ristoranti, il cinema, sono accomunati dalla sensazione che la fuga possa essere ostacolata dal giudizio degli altri: è difficile andar via da un ristorante senza una buona ragione!
Queste sono le paure che risultano più evidenti a chi soffre di Disturbo di Panico e quindi sono quelle che vengono frequentemente riferite.
Tuttavia non è necessario un grande sforzo di indagine per scoprire che la paura di non poter fuggire, la paura di non essere soccorsi e la paura del giudizio degli altri, sono solo tre corollari di un'unica paura: la paura della propria reazione emotiva e corporea, cioè il proprio stato di panico è collegato all'idea di avere un grave malore, oppure di perdere il controllo o di impazzire.
Si comprende che se ho paura di star male, mi preoccupi di non essere soccorso o di rimanere solo, se ho paura di perdere il controllo o di impazzire non voglio trovarmi in situazioni da cui non possa fuggire, o in cui sono esposto alla vista e al giudizio degli altri.
Nel corso del trattamento è fondamentale occuparsi delle paure più profonde, relative alla propria reazione emotiva, da cui dipendono le paure più superficiali delle situazioni esterne.
Occuparsi solo delle situazioni esterne non produce alcun effetto terapeutico perché si tratta di paure conseguenziali alle paure più basiche.
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Psichiatra, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, e docente di terapie cognitive di terza generazione integrate con la mindfulness, fondatore dell'Istituto per la Applicazioni della Mindfulness alla psicoterapia e la medicina. Direttore scientifico dei Centri Anti Panico.