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Durante un episodio depressivo, emozioni e sentimenti quali tristezza, disperazione, impotenza, inadeguatezza, vergogna, colpa e ansia sono prevalenti.
A queste emozioni si legano pensieri, la cui qualità è la stessa delle emozioni a cui sono associati, per esempio, pensieri come, "Non ce la faccio", "Son un fallimento", "La vita non ha senso", "Non me la sento", "Sono troppo stanco", "Nessuno può capirmi", "Perché mi sento così?", "Riuscirò mai a stare come prima?" dominano la mente e influenzano i comportamenti delle persone portandole al ritiro sociale, all'evitamento di situazioni quotidiane, al disempegno verso gli altri e se stessi e a tentativi inefficaci di controllare e risolvere il malessere di cui soffrono.
Si forma così una simulazione della realtà, una vera e propria realtà virtuale, in cui sembra che ciò che si pensa e ciò che si sente è l'unica cosa che esiste ed è l'unica verità, rendendo difficile distinguere questa simulazione della realtà dalla realtà reale e da ciò che conta di più nel contesto intorno a sé.
La ricerca ha messo in evidenza come, anche quando l'episodio depressivo è concluso, e ci si sente meglio, il legame tra emozioni e pensieri depressivi, caratteristici della simulazione depressiva della realtà, rimane presente sotta traccia.
Ciò vuol dire che, anche quando si sta bene, ogni qual volta emerge uno di quei pensieri caratteristici dell'episodio depressivo è più probabile che emergano anche l'emozione e/o le sensazioni ad esso associate (e viceversa). Aumenta così la probabilità di reagire con gli stessi comportamenti messi in atto quando si era depressi, con gli stessi pensieri ed emozioni, e quindi aumenta la probabilità di essere nuovamente risucchiati nella simulazione della realtà depressiva e quindi, in sostanza, di ricadere in un nuovo episodio depressivo.
In altri termini, si crea una vera e propria vulnerabilità a ricadere in un episodio depressivo.
La ricerca ha dimostrato come la pratica della mindfulness può essere molto utile, grazie a un allenamento continuativo, a riconoscere i legami tra emozioni, pensieri e comportamenti e, soprattutto, a cambiare la relazione che si ha con i propri pensieri e le proprie emozioni, e a mettere in atto, in risposta alle emozioni spiacevoli inevitabili nel corso della vita, comportamenti più sani e appropriati, evitando di essere risucchiati nella realtà virtuale della depressione.
Ciò significa prevenire efficacemente ulteriori ricadute depressive.
Il programma di Mindfulness Based Cognitive Therapy (MBCT) è l'intervento integrato di Terapia Cognitivo Comportamentale con la mindfulness raccomandato dalle linee guida per la prevenzione delle ricadute della depressione. Il programma si svolge nel corso di 8 settimane e può essere condotto solo da medici o psicologi specialisti in psicoterapia e accreditati come istruttori del protocollo.
Chi ha avuto più di un episodio depressivo tende purtroppo ad avere ulteriori episodi. Il programma MBCT riduce significativamente il rischio di ricaduta in quanto allena a stabilire un rapporto più funzionale con le proprie emozioni negative, a interrompere il rimuginio, e quindi a non attivare i processi tipici dell'episodio depressivo.
Hai bisogno di aiuto per Depressione e disturbi dell'umore? Consulta i programmi individuali e di gruppo:
Il programma di Mindfulness Based Cognitive Therapy (MBCT) online live in videoconferenza per la prevenzione delle ricadute depressive.
Prenotazioni aperte per un nuovo gruppo: inizio il 20/09/2022 dalle 18:30 alle 20:30, ogni martedì per 8 settimane più una giornata intensiva.
Psicologo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, terapeuta ACT, EMDR, istruttore MBSR e MBCT. Aree cliniche: disturbi d'ansia, ossessivo-compulsivi, dell'umore e del comportamento alimentare. Riceve su appuntamento a Torino, Alba (CN) e Saluzzo (CN).